Collaborazioni o contaminazioni artistiche, comunque si voglia chiamarle, sono per Sara Zamperlin stimoli irrinunciabili per creare nuova arte. Sara nel suo percorso ha già messo in cantiere diverse collaborazioni, esito di incontri avvenuti un po’ per caso, ma non così per caso, per un’artista che è sempre in movimento, alla ricerca di ispirazioni e di spunti per i suoi progetti.

Per scoprire cosa attira Sara Zamperlin, tanto da indurla a collaborare con altri artisti. E per capire cosa spinge gli artisti a collaborare con Sara, vi proponiamo queste brevi interviste.

LA COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO MUSICALE WATERSHAPE

Nel 2017 Sara Zamperlin conosce Francesco Tresca, ideatore e batterista del gruppo musicale Watershape. Da subito è sintonia. Tanto che Francesco chiede a Sara di scattare una serie di foto al gruppo. Ma la loro collaborazione non si esaurirà così, e sarà la stessa Sara a chiedere la composizione di suoni e musica per una sua performance.

FRANCESCO TRESCA, il nome del gruppo Watershape è curioso…
Significa la forma dell’acqua.

Ma l’acqua non ha forma, quindi?
Ha la forma del contenitore. Cambia ogni volta.

L’acqua cambia forma, come cambiano i generi suonati dal vostro gruppo?
Sì, siamo un gruppo che vuole sperimentare. Per andare oltre certi schemi musicali. Per andare oltre le etichette, oltre vincoli imposti. E trovare l’identità in uno stile, che dà continuità, ma che di volta in volta cambia contenitore, quindi forma.

Nessuna chiusura, dunque. Nessuna definizione…
Come nelle foto acidate di Sara Zamperlin: l’acido come l’acqua rovina i contorni definiti, aprendo a nuove contaminazioni, con l’altro, con quello che ci circonda, con noi stessi.

SARA ZAMPERLIN, Watershape cosa richiama?
Sintonia, affinità, passioni in comune.

Come per esempio…
Gli stop motion, la musica, le sonorità.

Cosa è nato da questa sintonia?
E’ nata una collaborazione straordinaria. Ho accettato subito la richiesta di Francesco: ho prestato le foto del progetto “Chiara” per la realizzazione del loro video The puppets gathering.  Da qui è nata l’idea di fotografare i componenti del gruppo, seguendo lo stile e la tecnica utilizzati nelle foto del progetto “Chiara”. Li portati in sala posa. Li ho fotografati e ho scelto di portare in evidenza il viso di ciascuno di loro. Il resto l’ho lasciato nero, su sfondo nero, perché non devono essere collocati nel tempo e nello spazio. Poi li ho acidati, e in questo modo ho fatto sì che il loro volto si confondesse ancora di più con lo sfondo, fino a perdersi in esso.

E poi la foto di gruppo…
Mettendoli insieme, a triangolo, con l’acidatura li ho uniti, legandoli tra loro, per far capire l’importanza di ogni elemento del gruppo che ha dato vita a questo progetto. 

Ma la vostra collaborazione, o meglio, interazione non si è conclusa qui?
No, assolutamente. Francesco Tresca ha creato delle musiche e dei suoni per l’installazione del vernissage di “Hansel e Gretel”. Ha creato qualcosa che mi identifica.

Cosa non facile vero?
Ci sono persone, come Francesco, con le quali non serve parlare molto, perché ci si intende subito. E per una pignola come me non è cosa da poco!

Nel video The puppets gathering sono state utilizzate le foto del progetto Chiara di Sara Zamperlin.

Le foto acidate di Sara Zamperlin compaiono oggi nel cd Perceptions dei Watershape :

LA COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO MUSICALE arthemis

Gli Arthemis per Sara Zamperlin sono “di casa”. Coincidenze, conoscenze in comune, stile in comune? Comunque sia, era inevitabile che Sara e Andy Martongelli, chitarrista e ispiratore del gruppo, si incontrassero. Forse si saranno incrociati tante volte per le vie della loro città, ma il “momento giusto” è arrivato nel 2017…

Così, ANDY MARTONGELLI ci racconta come è iniziata la collaborazione:
“Ho sempre ammirato la sua Arte così dark ed allo stesso tempo comunicativa. Con la mia Metal band Arthemis, dopo aver scritto la canzone intitolata Black Sun ed in procinto di girarne il video clip, volevamo includere immagini di grande impatto, crude, con riferimenti a stati d’animo contrastanti, e le opere di una visionaria come Sara sono state la prima scelta! Lei si è dimostrata perfettamente in sintonia con la band ed ecco…Black Sun!

E sulla sua arte dice:
“Sara riesce ad entrare nel tuo mondo sfondando la porta principale! Sa scoprire in te le sensazioni più nascoste: paure, insicurezze, forza, coraggio…poi le porta via con sé e crea opere artistiche a dir poco esplosive! One of a kind!”

I quadri che Sara ha prestato a per il video-clip sono del progetto Anime: