Il suicidio della frutta e della verdura
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“Dibattiti, programmi tv, notizie. Si parla di cibo, cibo e solo cibo. Chef , master chef, big chef, only chef. Salute, benessere, welness, tutto in vendita! Avanti signori, comprate! Comprate la bellezza!”
Il suicidio della frutta e della verdura è un progetto che nasce dall’esigenza di stimolare una riflessione critica sui nostri gesti quotidiani. Viviamo in un mondo dove ci fanno paura i batteri, fautori della vita. Dove mangiamo solo frutta e verdura biologica, ma meglio se grande, bella e senza semi. Frutta estiva d’inverno e verdura invernale d’estate. Sono pillole contro ogni dolore, dal mal di testa al mal di vivere. Spesso con effetto placebo.
Sara Zamperlin ha colto il riflesso di un comportamento umano sempre più esagerato, tale da diventare paradossale. Come paradossale è una verdura che si suicida, non per una sua volontà – che non ha, in quanto verdura – ma perché indotta dall’uomo. Allora l’impossibile diventa possibile, in una situazione di totale assurdità.
(Giovanna Tondini)